Lotta alla povertà e reddito di inclusione

Lotta alla povertà e reddito di inclusione

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Con l’approvazione del decreto di attuazione del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà, verrà avviato da gennaio 2018 anche in Italia, che così si allinea a quanto già in vigore in altri paesi Europei, il nuovo Reddito di Inclusione (REI), uno strumento rivolto a dare un sostegno economico alle famiglie maggiormente disagiate, in contrasto alla povertà e alla conseguente esclusione sociale dei soggetti economicamente svantaggiati.

Inizialmente, il Reddito di Inclusione coprirà meno del 40% delle persone in condizione di povertà assoluta, in considerazione delle limitate risorse economiche allocate, ma si prevede in futuro possa ampliare il raggio di copertura e che comunque rappresenta un ulteriore passaggio chiave nella lotta alla povertà, volto a consolidare le forme di sostegno già in vigore ed a caratterizzare un impegno finalizzato a rafforzare le misure già in vigore (per esempio rispetto al sostegno all’inclusione attiva (SIA) già sperimentato nelle grandi città).

La data ufficiale annunciata per il pagamento del reddito di inclusione è il 1 gennaio 2018. Secondo alcune ricerche, la copertura consentirà l’erogazione dell’assegno a più di 660 mila famiglie. Per il primo anno il Parlamento ha stanziato 1 miliardo e 845 milioni di Euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019.

Quando fare domanda

Le domande per ottenere la rendita si potranno presentare a partire dall’inizio di dicembre 2017, presentandole direttamente al Comune di residenza che avrà cura di inoltrarle all’Inps, soggetto accreditato per le verifiche e l’erogazione.

Il REI consisterà in un assegno variabile mensile che dovrà essere obbligatoriamente accompagnato da un progetto di reinserimento sociale e lavorativo.

Requisiti Reddito di Inclusione

I beneficiari della copertura economica sono i nuclei familiari con un valore dell’ISEE non superiore a 6 mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, (esclusa la casa di abitazione) non superiore a 20 mila euro.

A causa del prevedibile elevato numero di richieste, saranno introdotti dei criteri di priorità in considerazione dei quali verranno assegnate le rendite, dando la precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, con donne in stato di gravidanza o con disoccupati ultracinquantenni.

Assegno

La rendita verrà erogata sotto forma di assegno mensile accreditando l’importo, variabile da 190 euro al mese per una persona sola fino a quasi 490 euro per una famiglia con 5 o più componenti, su una carta di pagamento elettronica prepagata, spendibile in numerosi esercizi commerciali.

Come anticipato sarà un requisito indispensabile al ricevimento dell’assegno, la presentazione di un progetto personalizzato e fattibile, che indichi un programma finalizzato al superamento della condizione di povertà. Il progetto dovrà indicare gli strumenti di formazione ed i servizi di reinserimento cui i membri del nucleo familiare intenderanno partecipare, la mancata sottoscrizione del progetto, così come la mancata applicazione degli intenti in esso contenuti, genereranno l’immediata sospensione dell’erogazione dell’assegno.

La durata massima del beneficio, in ogni caso sarà di 18 mesi, al termine dei quali sarà necessario attendere altri 6 mesi prima di poterlo nuovamente richiedere.

A chi spetta

Secondo le fonti del ministero, saranno quasi 1,8 milioni, di cui 700 mila minori, le persone potenzialmente coperte dal REI. Le famiglie beneficiarie potrebbero essere 500 mila, di cui 420 mila con minori, dati ingenti che andranno tuttavia confrontati con le rilevazioni Istat sugli italiani poveri. Nel 2016 le persone in condizioni di povertà assoluta, cioè non in grado di acquistare un paniere di beni e servizi tale da assicurare uno standard di vita minimamente accettabile, risultavano essere circa 4,7 milioni, distribuite in 1,6 milioni di famiglie.

Info: Ministero Lavoro reddito di inclusione sociale